Once Troy e Carati. Capiamo la differenza delle due unità di misura più spesso associate all’oro, imparandoci anche a tutelare…
Once Troy e Carati. Capiamo la differenza delle due unità di misura più spesso associate all’oro, imparandoci anche a tutelare…
Nel vasto panorama dell’oro, l’oncia troy emerge come un’unità di misura intrisa di storia, prestigio e valore. Utilizzata in tutto il mondo per quantificare il prezzo e la quantità di questo prezioso metallo, l’oncia troy ha una storia ricca e affascinante che merita di essere esplorata.
Per comprenderne l’importanza dobbiamo fare un salto nel passato, fino all’antica città di Troia nell’attuale Turchia. L’oncia troy prende il suo nome da questa città ed è stata originariamente utilizzata dai mercanti e dagli artigiani della regione per pesare oro e altri metalli preziosi.
Un’oncia troy equivale a circa 31,1035 grammi, leggermente più pesante dell’oncia avoirdupois che corrisponde a circa 28,3495 grammi. Questa sottile differenza è fondamentale nell’ambito degli investimenti in metalli preziosi, dove ogni frazione di oncia può fare la differenza.
Ancora oggi, quando si acquista o si vende oro, il prezzo viene spesso espresso in dollari per oncia troy, ma l’oncia troy è solo una delle molte unità di misura utilizzate nell’universo dell’oro. L’oncia troy rappresenta non solo un’unità di misura, ma un simbolo di prestigio e valore nel mondo dell’oro. La sua storia millenaria e il suo ruolo attuale nei mercati globali testimoniano l’importanza e la duratura attrattiva di questo metallo prezioso. Che sia utilizzata per misurare il prezzo dell’oro o per celebrare la sua bellezza nelle creazioni artistiche e nei gioielli, l’oncia troy rimane un’icona di status e ricchezza nel panorama mondiale.
Diversamente, invece, un carato è un’unità di misura utilizzata per esprimere la purezza dell’oro. Viene abbreviato con la sigla “ct” o “kt”. Contrariamente alla credenza popolare, i carati non si riferiscono al peso dell’oro, per cui invece si utilizza l’oncia troy, ma alla sua purezza. Un carato corrisponde a 1/24 di puro oro. Ad esempio, l’oro 24 carati è considerato oro puro al 100%, mentre l’oro 18 carati contiene il 75% di oro e il restante 25% di altri metalli.
Nel mercato dell’oro, i carati sono fondamentali per determinare il valore e la qualità di un gioiello o di un lingotto d’oro. I gioielli in oro possono essere realizzati con diverse concentrazioni di oro puro, a seconda delle esigenze di design e di resistenza. L’oro 24 carati, essendo puro al 100%, è molto morbido e facilmente deformabile, rendendolo meno adatto per gioielli che richiedono una maggiore resistenza. Di conseguenza, i gioielli vengono spesso realizzati con oro meno puro, come l’oro 18 carati o l’oro 14 carati, che sono più durevoli e adatti all’uso quotidiano.
I carati sono anche utilizzati come indicatore della purezza dell’oro in lingotti e monete d’oro. Gli investitori e i collezionisti di metalli preziosi prestano molta attenzione alla purezza dell’oro quando acquistano lingotti o monete, poiché la purezza influisce direttamente sul loro valore. Ad esempio, un lingotto d’oro da 1 oncia con un titolo di 999,9 (o 24 carati) è considerato di alta qualità e ha un valore superiore rispetto a un lingotto con un titolo inferiore.
I lingotti acquistabili tramite Helior, ovviamente, sono solamente lingotti 999.9, ovvero 24 carati, in tutti i tagli disponibili (1 grammo, 10 grammi, 100 grammi, 1 kg…).
Esistono diversi metodi utilizzati per testare la purezza dell’oro, o il suo “titolo”, che è la quantità di oro puro presente in una lega. Uno dei metodi più comuni e affidabili è quello dell’acido nitrico, che prevede la creazione di un piccolo graffio o segno sulla superficie dell’oro e l’applicazione di una goccia di acido nitrico. A seconda della reazione chimica, il colore della goccia cambierà in base al titolo dell’oro. Ad esempio, se l’oro è 24 carati, la goccia non reagirà; se è 18 carati, la goccia diventerà verde; se è 14 carati, diventerà marrone, e così via.
L’oro puro non è magnetico, quindi il test magnetico può essere utilizzato per determinare se un oggetto è fatto di oro puro o di una lega. Si passa semplicemente un magnete vicino all’oggetto in questione. Se l’oggetto viene attratto dal magnete, significa che non è oro puro. Tuttavia, questo test non può distinguere tra diverse leghe di oro, quindi è necessario utilizzare altri metodi per determinare il titolo esatto.
Il test di densità coinvolge la misurazione del volume e del peso dell’oro per calcolarne la densità. Poiché l’oro ha una densità specifica nota, è possibile determinare il suo titolo confrontando la densità misurata con quella dell’oro puro. Questo metodo è più accurato quando si testano lingotti d’oro, ma può essere più difficile da eseguire con gioielli a causa della loro forma e struttura complessa.
Il metodo migliore è però tramite un dispositivo elettronico noto come analizzatore XRF (X-ray fluorescence) per determinare la composizione chimica di un oggetto. L’analizzatore emette raggi X sull’oggetto e misura la fluorescenza risultante per identificare gli elementi presenti e determinare il titolo dell’oro. Questo metodo è veloce e non danneggia l’oggetto, ma può essere costoso e richiedere strumentazione specializzata.
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